117 persone salvate e centinaia soccorse durante la Missione 100 di Open Arms

La nave Open Arms torna nel Mediterraneo centrale per la Missione 101

Il 23 giugno scorso, dopo due intense settimane di operazioni di salvataggio nel Mediterraneo centrale, si concludeva la missione 100 a bordo dell'Open Arms.

Pochi giorni dopo la partenza dal porto di Barcellona, il nostro rimorchiatore Open Arms effettuava a sud di Lampedusa la prime operazione di salvataggio, dando assistenza a 106 persone che viaggiavano stipate su un'imbarcazione proveniente dalla Tunisia. Dopo aver consegnato a tutte le persone a bordo, tra cui diverse donne, un giubbotto di salvataggio, abbiamo atteso l'arrivo della Guardia di Finanza italiana per il loro trasferimento a terra.

Il 17 giugno, dopo diverse ore di ricerca, l'equipaggio dell'Open Arms salvava in acque internazionali 117 persone - tra cui 25 donne, 31 minori e una bambina di tre anni - che viaggiavano su un'imbarcazione di legno precaria e instabile. Fuggivano dal Sudan, dall'Eritrea e dalla Libia, da dove erano partite stipate sulla coperta esterna e inferiore di una nave che, se non le avessimo incontrate, si sarebbe trasformata in una trappola mortale.

Dopo averle portate a bordo, abbiamo attivato i protocolli sanitari per i casi medici che necessitavano di cure e abbiamo chiesto alle autorità italiane un porto sicuro di sbarco.

117 persone salvate e centinaia soccorse durante la Missione 100 di Open Arms

Proseguendo nella sua strategia di intimidazione alle organizzazioni della società civile che rispettano la legislazione marittima internazionale e la protezione della vita in mare, il governo di Giorgia Meloni ha deciso di assegnarci come porto di sbarco quello di Livorno, che si trova a 650 miglia nautiche dalla zona del salvataggio, tre volte più lontano del porto sicuro più vicino, in Sicilia, che ci avrebbero dovuto assegnare secondo i trattati internazionali. Un altro esempio del cinismo e del disprezzo per la sofferenza dei più vulnerabili da parte delle autorità italiane.

Durante la navigazione verso il porto di Livorno, l'Open Arms ha individuato altre 4 imbarcazioni precarie e sovraccariche e ha fornito assistenza alle 149 persone a bordo fino all'arrivo della Guardia Costiera.

Infine, dopo 5 giorni di navigazione, le 117 persone salvate dall'Open Arms hanno potuto sbarcare in sicurezza a Livorno.

Tuttavia, finora nel 2023 sono già state perse più di 1.807 vite innocenti nel fondo di questa enorme fossa comune. L'estate è appena iniziata e ci troviamo di fronte a una delle peggiori crisi degli ultimi anni. La situazione di instabilità e di conflitto in Libia e Tunisia, unita alla buona climatologia, spingeranno molte altre persone ad attraversare il Mediterraneo, a causa dell'impossibilità di farlo legalmente e in sicurezza.

Per questo, dopo il cambio di equipaggio e il rifornimento, l'Open Arms riprenderà il suo viaggio verso il Mediterraneo centrale nella Missione 101.

Perché proteggere le vite in pericolo è la nostra missione, il nostro impegno e la nostra responsabilità. Oggi, più che mai, sei fondamentale per la nostra squadra e abbiamo bisogno che tu sia con noi in ogni missione. Senza il tuo sostegno, non sarà possibile.

 

Autore delle foto:
Joan Mateu Parra

Iscriviti

Ti terremo aggiornato su ciò che facciamo