Categoria: Attualità

  • ‘Mediterraneo’, il film basato sugli inizi di Open Arms

    ‘Mediterraneo’, il film basato sugli inizi di Open Arms

    Il cast di questo lungometraggio è composto da attori e attrici di fama internazionale come Eduard Fernández, Dani Rovira, Anna Castillo e Sergi López, diretti dal regista Marcel Barrena. Open Arms ha collaborato alla sua preparazione sin dall’inizio, affinché il film rappresentasse al meglio l’urgenza, le sensazioni e la drammatica situazione che abbiamo vissuto durante la crisi umanitaria sulle coste greche.

    Il Mar Mediterraneo era allora -ed è tuttora- un campo di battaglia in cui è in gioco la sopravvivenza, un luogo che la deliberata inerzia dell’UE ha trasformato nella più grande fossa comune del pianeta. Noi invece crediamo fermamente che ogni vita conta; ciò spiega il motivo della nostra partecipazione a questo film: trasformare un lungometraggio di finzione in uno strumento di sensibilizzazione. Perché crediamo che sia importante avvicinare le sale cinematografiche a quello stesso mare letale in cui navighiamo e che tante persone vulnerabili affrontano ogni giorno, fuggendo da guerre, persecuzioni o povertà.

    Nonostante la complessità e le difficoltà di questo progetto, siamo molto soddisfatti del risultato finale. Ecco perché ti invitiamo a vederlo, a conoscere i contenuti extra disponibili e a condividerlo sui tuoi social network.

  • Secondo volo umanitario: cibo per il Mozambico

    Secondo volo umanitario: cibo per il Mozambico

    Le 33 tonnellate di prodotti alimentari (legumi, pesce in scatola, riso e olio di girasole) sono state consegnate alla Caritas Mozambico, che le distribuirà alle popolazioni colpite.

    L’obiettivo è aiutare le comunità di Cabo Delgado– regione costiera nel nord del Paese africano, al confine con la Tanzania – che dal 2017 subiscono continui attacchi indiscriminati da parte di gruppi armati affiliati allo Stato Islamico, che devastano paesi e villaggi e commettono stupri e omicidi nei confronti delle popolazioni locali.

    Negli ultimi anni, in questa regione la violenza jihadista ha causato più di 2.800 vittime e almeno 730.000 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case.

    Tre quarti delle persone rifugiate sono donne e bambini, che in molti casi non hanno alcuna protezione, sono privi di documenti e lottano quotidianamente per sopravvivere.

    Questa iniziativa è parte integrante della missione di Open Arms, che da anni cerca di aiutare a risolvere i problemi all’origine. In Mozambico, come in altri Paesi africani, centinaia di migliaia di persone sono costrette ogni anno a fuggire da guerre e conflitti e sono obbligate a intraprendere viaggi molto rischiosi e pericolosi, in cerca di un posto sicuro in cui vivere.

    LE CAUSE DI UN CONFLITTO DIMENTICATO

    Secondo l’UNHCR, l’Ufficio delle Nazioni Unite per i Rifugiati, la situazione nella regione di Cabo Delgado è molto critica ed è esacerbata dalla povertà cronica, dai disastri climatici e dalle ricorrenti epidemie.

    Inoltre, il Paese africano sta ancora soffrendo le conseguenze dei due devastanti cicloni che l’hanno colpito nel 2019 e sta attraversando una situazione sanitaria molto difficile, aggravata dalla pandemia di COVID-19, che ha lasciato una gran parte della popolazione senza mezzi di sussistenza.

    Cabo Delgado è una regione ricca di pietre preziose e giacimenti di gas naturale, e lo sfruttamento delle sue risorse naturali è in gran parte nelle mani delle multinazionali.

    “La realtà è che i bisogni sono immensi. Sono necessarie più risorse dalla comunità internazionale ma anche dal governo del Mozambico, ed è importante agire prima che sia troppo tardi”, ha affermato Gillian Triggs, Vice Alto Commissario per la Protezione di UNHCR.

  • Primo volo con aiuti umanitari in India

    Primo volo con aiuti umanitari in India

    L’ospedale di Bathalapalli ha raggiunto al momento il 100% della propria capienza e si sono dovuti abilitare anche vari posti letto dell’Unità Malattie Infettive, a causa dell’aumento dei pazienti con Covid-19.

    L’India continua a registrare un numero allarmante di contagi, con più di 400.000 nuovi casi al giorno. Il paese deve affrontare un totale di 21,5 milioni di casi accumulati, 3,65 milioni di casi attivi e oltre 4.000 decessi al giorno.

    Al momento il dato che preocupa maggiormente è l’aumento dei contagi e delle diagnosi più gravi tra la popolazione più giovane. L’India è in attesa di aumentare le proprie riserve di ossigeno per alleviare l’emergenza sanitaria in corso nel paese e negli ospedali. Circa 40 paesi in tutto il mondo hanno annunciato l’invio di aiuti umanitari.

    Il Boeing 787 con le scorte mediche è partito da Barcellona venerdì scorso grazie alla collaborazione tra Open Arms e la Fondazione Vicente Ferrer e ha avuto il supporto di Enrique Piñeyro, pilota e presidente di Solidaire.

    Tanto la raccolta del materiale sanitario come la logística sono stati possibili grazie alla rapida risposta della società civile e di numerosi enti e singoli collaboratori, che si sono mobilitati in solo 5 giorni.

  • L’udienza preliminare contro Salvini

    L’udienza preliminare contro Salvini

    Durante quei 21 giorni, diverse e importanti furono le vittorie giuridiche: la sospensione del divieto di ingresso in acque territoriali con sentenza del Tar del Lazio (14 agosto), lo sbarco di 28 ragazzi minorenni che viaggiavano soli per disposizione del Tribunale dei Minori di Palermo e ben 41 evacuazioni mediche , richieste e ottenute per motivi di fragilità fisica e psichica. “Si riferisce di una situazione di grande disagio fisico e psichico, di profonda prostrazione psicologica, e di altissima tensione emozionale che avrebbe potuto provocare reazioni difficilmente controllabili, delle quali, peraltro, il tentativo di raggiungere a nuoto l’isola, costituivano solo un preludio.” Così il Procuratore Patronaggio descriveva la situazione a bordo nell’ordinanza con la quale dispose lo sbarco immediato, dopo che 12 persone avevano rischiato la vita gettandosi in mare nel tentativo di raggiungere la costa a nuoto.

    La Open Arms si è costituita parte civile insieme ad alcune delle persone soccorse durante quella difficile missione e ad altre organizzazioni umanitarie. Il giudice, dopo avere valutato la documentazione presente, ha deciso di accogliere le rischieste della difesa e di rinviare l’udienza al 20 marzo 2021 per avere modo di acquisire i documenti e le traduzioni necessarie.

    Siamo soddisfatti che sia stato fatto un primo passo verso l’accertamento della verità: è importante che venga giudicato non solo l’ex Ministro dell’Interno, ma un pezzo di storia europea, quella delle omissioni di soccorso, dei respingimenti per procura, dei naufragi annunciati, quella degli accordi con paesi illiberali e violenti .

    Da anni ribadiamo di aver sempre rispettato le Convenzioni internazionali , di aver difeso la vita e i diritti fondamentali di ogni essere umano, ci auguriamo che vengano stabilite una volta per tutte le responsabilità dei governi europei e l’importanza del lavoro e dell’impegno delle navi umanitarie che hanno operato in questi anni nel Mediterraneo. “L’ex Ministro Salvini ha causato dolore e sofferenza a 151 persone solo ed esclusivamente per portare avanti la propria campagna elettorale. Tutto questo ha un prezzo ed è giusto che venga fatta giustizia”. Così Oscar Camps all’uscita dall’udienza.