FLUSSI MIGRATORI

Mediterraneo Orientale

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La Rotta

È la rotta che collega principalmente le coste della Turchia alle isole greche, anche se ci sono punti di partenza dalla Libia e, in misura minore, dall’Egitto. Ha avuto grande importanza tra il 2015 e il 2016, durante la crisi dei rifugiati siriani, periodo in cui centinaia di migliaia di persone arrivarono alle isole greche.

Oggi, chi percorre questa rotta proviene soprattutto da Siria, Afghanistan, Iraq, Eritrea, Somalia, Etiopia e, in misura minore, Sudan, Sudan del Sud o dalle regioni più orientali della Repubblica Democratica del Congo e dell’Uganda.
Sebbene sia la rotta più breve verso l’Europa, resta molto pericolosa, perché alle difficoltà del viaggio si aggiungono respingimenti da parte della polizia greca, abbandono di persone in mare su gommoni, e altro ancora.

Partenze e destinazioni

  • Il maggior numero di partenze avviene dalle coste della Turchia, in particolare dalle regioni dell’Egeo come Smirne/Izmir, Mugla o Balıkesir. Prima di arrivare alle coste turche, a volte si effettuano spostamenti via terra dalla Siria, dall’Iraq, dall’Afghanistan o dall’Iran.
  • La destinazione sono le isole greche vicine alla costa turca, come Lesbo, Samos, Chio, Kos o Lero, tra le altre.
  • Successivamente, le persone migranti o rifugiate possono cercare di proseguire verso la parte continentale della Grecia e continuare il loro viaggio verso i paesi dell’Europa occidentale attraverso la cosiddetta “rotta dei Balcani”.

Dettagli

A partire dal 2016, l’UE e la Turchia hanno firmato un accordo che ha ridotto significativamente gli arrivi, anche se le partenze continuano, soprattutto da parte di persone di nazionalità siriana, afghana o irachena. In effetti, nel 2022 e 2023 si è osservato un aumento delle partenze, sebbene ancora lontano dalle cifre massicce del 2015 e 2016.