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117 persone salvate e centinaia soccorse durante la Missione 100 di Open Arms

Proseguendo nella sua strategia di intimidazione alle organizzazioni della società civile che rispettano la legislazione marittima internazionale e la protezione della vita in mare, il governo di Giorgia Meloni ha deciso di assegnarci come porto di sbarco quello di Livorno, che si trova a 650 miglia nautiche dalla zona del salvataggio, tre volte più lontano del porto sicuro più vicino, in Sicilia, che ci avrebbero dovuto assegnare secondo i trattati internazionali. Un altro esempio del cinismo e del disprezzo per la sofferenza dei più vulnerabili da parte delle autorità italiane.

Durante la navigazione verso il porto di Livorno, l’Open Arms ha individuato altre 4 imbarcazioni precarie e sovraccariche e ha fornito assistenza alle 149 persone a bordo fino all’arrivo della Guardia Costiera.

Infine, dopo 5 giorni di navigazione, le 117 persone salvate dall’Open Arms hanno potuto sbarcare in sicurezza a Livorno.

Tuttavia, finora nel 2023 sono già state perse più di 1.807 vite innocenti nel fondo di questa enorme fossa comune. L’estate è appena iniziata e ci troviamo di fronte a una delle peggiori crisi degli ultimi anni. La situazione di instabilità e di conflitto in Libia e Tunisia, unita alla buona climatologia, spingeranno molte altre persone ad attraversare il Mediterraneo, a causa dell’impossibilità di farlo legalmente e in sicurezza.

Per questo, dopo il cambio di equipaggio e il rifornimento, l’Open Arms riprenderà il suo viaggio verso il Mediterraneo centrale nella Missione 101.

Perché proteggere le vite in pericolo è la nostra missione, il nostro impegno e la nostra responsabilità. Oggi, più che mai, sei fondamentale per la nostra squadra e abbiamo bisogno che tu sia con noi in ogni missione. Senza il tuo sostegno, non sarà possibile.

 

Autore delle foto:
Joan Mateu Parra

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